Ad ogni mestiere il suo rischio - Le tipologie di rischio per ciascuna professione
Leggi di piùQuando si parla di sicurezza sul lavoro, il concetto di rischio non è mai generico: rappresenta la probabilità che un pericolo presente nell’ambiente di lavoro si trasformi in un danno concreto per chi lo svolge. L’attività lavorativa, i materiali utilizzati, le posture e persino le condizioni ambientali determinano scenari di rischio diversi e più o meno gravi. Per questo la prevenzione non può essere improvvisata, ma deve essere costruita su conoscenze tecniche, buone pratiche e strumenti certificati.
Ogni mestiere porta con sé una combinazione di rischi specifici che vanno conosciuti e gestiti: il carrozziere deve proteggersi da solventi e polveri nocive, l’addetto alle pulizie affronta quotidianamente agenti chimici e biologici, il personale sanitario opera a stretto contatto con fluidi potenzialmente infetti. In tutti questi scenari la sicurezza dipende da una corretta valutazione dei rischi e dall’uso consapevole dei DPI, che costituiscono la protezione più efficace per prevenire infortuni e tutelare la salute dei lavoratori.
Il lavoro in carrozzeria è un mestiere altamente tecnico che unisce abilità artigianali e l’uso di strumenti moderni, ma comporta anche una molteplicità di rischi. L’ambiente di officina espone quotidianamente a polveri sottili, vapori chimici, rumore e rischi meccanici. I solventi organici, contenuti in vernici, diluenti e resine, rappresentano una delle principali fonti di pericolo: se inalati o assorbiti per contatto cutaneo, possono avere effetti acuti e cronici sul sistema respiratorio e sulla pelle. Inoltre, attività come levigatura, saldatura e stuccatura producono polveri che, se non opportunamente gestite, diventano nocive.
Il comparto delle pulizie professionali, spesso percepito come attività “leggera”, comporta invece rischi significativi, in particolare di natura chimica e biologica. L’uso quotidiano di detergenti, disinfettanti e solventi richiede attenzione, poiché molte di queste sostanze hanno proprietà corrosive, irritanti o tossiche, con potenziali effetti sulla pelle, sugli occhi e sulle vie respiratorie. Parallelamente, nelle attività svolte in ambienti sanitari, scolastici o alimentari, gli addetti possono entrare in contatto con batteri, virus e muffe, che rientrano a pieno titolo nel rischio biologico.
Non vanno poi dimenticati i rischi ergonomici: posture scorrette, movimenti ripetitivi e movimentazione di carichi (come secchi d’acqua o macchinari per la pulizia industriale) sono tra le principali cause di disturbi muscolo-scheletrici. Infine, i pavimenti bagnati o trattati con prodotti chimici aumentano la probabilità di cadute e scivolamenti.
L’ambito sanitario è uno dei più complessi in termini di sicurezza sul lavoro, perché unisce un’alta esposizione al rischio biologico con la necessità di operare in contesti spesso frenetici. Medici, infermieri e operatori sanitari sono quotidianamente a contatto con sangue, fluidi corporei, aghi e strumenti taglienti, che possono veicolare virus come HIV, HBV e HCV. Accanto a questo, vi è il rischio legato all’uso di sostanze chimiche (disinfettanti, anestetici, farmaci antiblastici), in grado di danneggiare vie respiratorie e pelle se non manipolati con adeguata protezione.
Anche l’aspetto ergonomico non va trascurato: turni prolungati, posture statiche e movimentazione di pazienti rappresentano un fattore di rischio costante. È un settore dove la prevenzione passa non solo dall’uso dei DPI (guanti, mascherine, visiere, camici impermeabili), ma anche dal rispetto rigoroso di protocolli igienici e dalla corretta gestione dei rifiuti sanitari, per ridurre la probabilità di esposizione accidentale.
Ogni settore lavorativo porta con sé rischi unici, ma la logica rimane la stessa: conoscere i pericoli e proteggersi adeguatamente. L’uso dei DPI non è solo un obbligo normativo, ma un diritto dei lavoratori e un investimento per la loro salute. Solo attraverso formazione, consapevolezza e dispositivi adeguati è possibile ridurre al minimo gli incidenti e garantire un lavoro sicuro e sostenibile.
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