Ad ogni mestiere il suo rischio – Parte II: i DPI essenziali per sanità, pulizie e carrozzeria

Quando si parla di sicurezza sul lavoro, il concetto di rischio non è mai generico: rappresenta la probabilità che un pericolo presente nell’ambiente di lavoro si trasformi in un danno concreto per chi lo svolge. L’attività lavorativa, i materiali utilizzati, le posture e persino le condizioni ambientali determinano scenari di rischio diversi e più o meno gravi. Per questo la prevenzione non può essere improvvisata, ma deve essere costruita su conoscenze tecniche, buone pratiche e strumenti certificati.

Ogni mestiere porta con sé una combinazione di rischi specifici che vanno conosciuti e gestiti: il carrozziere deve proteggersi da solventi e polveri nocive, l’addetto alle pulizie affronta quotidianamente agenti chimici e biologici, il personale sanitario opera a stretto contatto con fluidi potenzialmente infetti. In tutti questi scenari la sicurezza dipende da una corretta valutazione dei rischi e dall’uso consapevole dei DPI, che costituiscono la protezione più efficace per prevenire infortuni e tutelare la salute dei lavoratori.

Attività di carrozzeria

Il lavoro in carrozzeria è un mestiere altamente tecnico che unisce abilità artigianali e l’uso di strumenti moderni, ma comporta anche una molteplicità di rischi. L’ambiente di officina espone quotidianamente a polveri sottili, vapori chimici, rumore e rischi meccanici. I solventi organici, contenuti in vernici, diluenti e resine, rappresentano una delle principali fonti di pericolo: se inalati o assorbiti per contatto cutaneo, possono avere effetti acuti e cronici sul sistema respiratorio e sulla pelle. Inoltre, attività come levigatura, saldatura e stuccatura producono polveri che, se non opportunamente gestite, diventano nocive.

Rischi principali in carrozzeria:

  • Rischio chimico: esposizione a solventi, vernici, resine e polveri.
  • Rischio meccanico: traumi e ferite da macchinari e utensili.
  • Rischio per la vista: schegge, scintille e vapori chimici.
  • Rischio uditivo: rumore da compressori e strumenti pneumatici.

DPI consigliati in carrozzeria:

  • Maschere con filtri A2P3 o equivalenti, per vapori e polveri sottili.
  • Guanti in nitrile o neoprene, resistenti a solventi e sostanze chimiche.
  • Tute protettive a norma EN, per impedire il contatto cutaneo con vernici e resine.
  • Occhiali a mascherina o visiere, contro schizzi e scintille.
  • Cuffie antirumore o inserti auricolari.
  • Scarpe antinfortunistiche con puntale rinforzato e suola antiscivolo.

Attività di pulizia professionale

Il comparto delle pulizie professionali, spesso percepito come attività “leggera”, comporta invece rischi significativi, in particolare di natura chimica e biologica. L’uso quotidiano di detergenti, disinfettanti e solventi richiede attenzione, poiché molte di queste sostanze hanno proprietà corrosive, irritanti o tossiche, con potenziali effetti sulla pelle, sugli occhi e sulle vie respiratorie. Parallelamente, nelle attività svolte in ambienti sanitari, scolastici o alimentari, gli addetti possono entrare in contatto con batteri, virus e muffe, che rientrano a pieno titolo nel rischio biologico.

Non vanno poi dimenticati i rischi ergonomici: posture scorrette, movimenti ripetitivi e movimentazione di carichi (come secchi d’acqua o macchinari per la pulizia industriale) sono tra le principali cause di disturbi muscolo-scheletrici. Infine, i pavimenti bagnati o trattati con prodotti chimici aumentano la probabilità di cadute e scivolamenti.

Rischi principali nelle pulizie:

  • Rischio chimico: esposizione a detergenti e disinfettanti aggressivi.
  • Rischio biologico: contatto con virus, batteri e muffe.
  • Rischio ergonomico: movimenti ripetitivi e posture scorrette.
  • Rischio da caduta: scivolamenti su superfici bagnate.

DPI consigliati nelle pulizie:

  • Guanti in lattice o nitrile monouso, resistenti a sostanze chimiche e contaminazioni biologiche.
  • Mascherine FFP2/FFP3, contro polveri, vapori e microrganismi.
  • Occhiali protettivi, contro schizzi di detergenti e disinfettanti.
  • Scarpe antiscivolo, essenziali per ambienti umidi.
  • Grembiuli o tute impermeabili, per protezione da sostanze aggressive.

Attività nel settore sanitario

L’ambito sanitario è uno dei più complessi in termini di sicurezza sul lavoro, perché unisce un’alta esposizione al rischio biologico con la necessità di operare in contesti spesso frenetici. Medici, infermieri e operatori sanitari sono quotidianamente a contatto con sangue, fluidi corporei, aghi e strumenti taglienti, che possono veicolare virus come HIV, HBV e HCV. Accanto a questo, vi è il rischio legato all’uso di sostanze chimiche (disinfettanti, anestetici, farmaci antiblastici), in grado di danneggiare vie respiratorie e pelle se non manipolati con adeguata protezione.

Anche l’aspetto ergonomico non va trascurato: turni prolungati, posture statiche e movimentazione di pazienti rappresentano un fattore di rischio costante. È un settore dove la prevenzione passa non solo dall’uso dei DPI (guanti, mascherine, visiere, camici impermeabili), ma anche dal rispetto rigoroso di protocolli igienici e dalla corretta gestione dei rifiuti sanitari, per ridurre la probabilità di esposizione accidentale.

Rischi principali nel settore sanitario:

  • Rischio biologico: esposizione a sangue, fluidi e microrganismi.
  • Rischio chimico: contatto con farmaci e disinfettanti.
  • Rischio ergonomico: movimentazione dei pazienti e posture scorrette.
  • Rischio da taglio/puntura: aghi, bisturi e strumenti affilati.

DPI consigliati in ambito sanitario:

  • Guanti monouso in nitrile o vinile, resistenti a perforazioni e certificati contro il rischio biologico.
  • Camici monouso impermeabili o tute protettive di tipo 3, tipo 4, tipo 5, o tipo S6.
  • Mascherine chirurgiche o FFP2/FFP3, in base al contesto di rischio, con o senza valvola.
  • Occhiali o visiere protettive, per evitare schizzi di fluidi, a lenti trasparenti, antiappannamento e antigraffio.
  • Calzature chiuse e antiscivolo, lavabili e facilmente sanificabili, articoli con tomaia idrorepellente, modelli senza lacci.

Conclusioni

Ogni settore lavorativo porta con sé rischi unici, ma la logica rimane la stessa: conoscere i pericoli e proteggersi adeguatamente. L’uso dei DPI non è solo un obbligo normativo, ma un diritto dei lavoratori e un investimento per la loro salute. Solo attraverso formazione, consapevolezza e dispositivi adeguati è possibile ridurre al minimo gli incidenti e garantire un lavoro sicuro e sostenibile.

Vuoi approfondire il tema dei rischi legati ai singoli mestieri? Consulta l’articolo l’articolo “Ad ogni mestiere il suo rischio”

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