Protezione piedi: scegliere le scarpe antinfortunistiche adatte al tuo luogo di lavoro

Oggi la maggior parte degli ambienti lavorativi richiede attenzioni particolari. Le scarpe antinfortunistiche permettono di lavorare in sicurezza senza rinunciare al comfort.

Abbiamo preparato questa guida con lo scopo di aiutarti a scegliere le scarpe antinfortunistiche a partire dalla tipologia di rischio da affrontare, dalla scelta dei materiali della tomaia, della soletta, della suola, della fodera, del battistrada e del puntale.

Qual è la differenza tra scarpe da lavoro e scarpe antinfortunistiche?

Cominciamo con una distinzione terminologica, utile a fare maggiore luce sull’argomento. Con la dicitura scarpe antinfortunistiche, ci riferiamo a una gamma di calzature progettate specificamente per garantire la protezione del piede. Queste scarpe sono considerate DPI (Dispositivi di Protezione Individuale), essenziali per salvaguardare l'incolumità degli utenti in vari contesti lavorativi e ambienti di rischio.. Le scarpe antinfortunistiche devono essere adottate obbligatoriamente in tutti quei luoghi di lavoro che la legge ha classificato come ‘a rischio’ (Livello S: safety e Livello P: protective). Con la dicitura scarpe antinfortunistiche, ci riferiamo a una gamma di calzature progettate specificamente per garantire la protezione del piede. 

Queste scarpe sono considerate DPI (Dispositivi di Protezione Individuale), essenziali per salvaguardare l'incolumità degli utenti in vari contesti lavorativi e ambienti di rischio. E' importante distinguere l'uso del termine nel linguaggio comune. Fuori dall'ambito specifico della sicurezza sul lavoro, molte persone si riferiscono alle "scarpe da lavoro" per indicare genericamente calzature robuste scelte volontariamente per essere indossate in ambienti dove non esiste un rischio legalmente riconosciuto, come uffici, ambulatori, cliniche e negozi. Questa terminologia riflette quindi un'interpretazione più ampia e meno tecnica, orientata verso il comfort e la praticità in situazioni quotidiane.

La dicitura scarpe antinfortunistiche è dunque quella più appropriata quando si fa riferimento ai DPI.

Chi è il responsabile della mancata adozione di dispositivi per la protezione del piede?

In base alla tipologia di rischio, il datore di lavoro o il responsabile sicurezza devono:

  1. Acquistare tutti i DPI necessari a proteggere la forza lavoro;
  2. Sensibilizzare i dipendenti all’utilizzo degli stessi;
  3. Responsabilizzare alla corretta manutenzione;
  4. Sanzionare in caso di mancato utilizzo;
  5. Assicurarsi che i DPI in dotazione vengano correttamente sostituiti in caso di rottura o a fine ciclo di vita.

Scarpe antinfortunistiche: classificazione e tipologie

Esiste una classificazione internazionale che disciplina la tipologia delle scarpe antinfortunistiche in base al livello di protezione offerto.

Classificazione in base ai materiali

Le calzature sono suddivise in due tipi principali in base ai materiali di produzione:

  • Classe 1 comprende le calzature realizzate in cuoio o altri materiali ad eccezione di gomma e polimeri;
  • Classe 2 include quelle realizzate in gomma o polimeri.

Classificazione in base all’altezza della calzatura

  1. Scarpe basse (e sandali)
  2. Scarpe alte (scarponcino)
  3. Alla caviglia
  4. Stivale al polpaccio
  5. Stivale al ginocchio
  6. Stivale alla coscia

Classificazione in base al grado di protezione del puntale

La parte anteriore di una scarpa è una zona piuttosto esposta al rischio in ambienti di lavoro come l’industria pesante e meccanica, l’edilizia, la logistica o l’agricoltura. La punta infatti, che deve proteggere le articolazioni e le dita dei piedi, è soggetta a possibili urti, schiacciamenti o cadute di oggetti pesanti.

Per prevenire lesioni gravi o permanenti, è necessario proteggere la punta delle scarpe con specifici puntali rinforzati, realizzati in acciaio o materiali compositi ad alta resistenza. In questo modo è possibile prevenire fratture, schiacciamenti, contusioni o amputazioni delle dita dei piedi dovuti a oggetti cadenti o movimenti imprevisti durante l'attività lavorativa.

Oltre alle classi relative al materiale, le scarpe antinfortunistiche sono quindi suddivise in categorie che indicano il grado di protezione del puntale:

  • Calzature di sicurezza (S):
  • Calzature di protezione (P):
  • Calzature da lavoro (O): prive di puntale rinforzato

All'interno di ogni categoria, ci sono 6 sottocategorie che indicano la capacità di resistenza della scarpa a specifici agenti e corrispondono a requisiti specifici:

Normativa Classificazione Descrizione
EN ISO 20345 SB, S1, S2, S3, S4, S5 Scarpe munite di puntale di sicurezza per proteggere le dita da urti di energia pari a 200J e schiacciamenti con forza pari a 15KN. Caratteristiche opzionali identificate da specifiche sigle.
EN ISO 20345:2022 ed EN ISO 20347:2022. P, PL, PS Protezione contro la perforazione: P (chiodi in acciaio da  4,5 mm); PL (chiodi "non metallici" da 4,5 mm); PS (chiodi "non metallici" (diametro 3 mm).
EN ISO 20347 OB, O1, O2, O3, O4, O5 Calzature da lavoro senza puntale di protezione. Livelli che indicano diverse caratteristiche, come resistenza agli idrocarburi.

Le norme EN ISO 20345 ed EN ISO 20347 aggiornate

Dal 30 marzo 2023 sono entrati in vigore i nuovi aggiornamenti in merito alle norme EN ISO 20345: 2022 sulle calzature di sicurezza ed EN ISO 20347:2022 sulle calzature da lavoro. Tutte le nuove scarpe da lavoro messe in commercio a partire da tale data devono essere conformi ai nuovi aggiornamenti. Le scarpe già in commercio, con data di scadenza della certificazione di conformità posteriore, non dovranno tuttavia essere sostituite.

Cosa cambia con le nuove normative?

Gli aggiornamenti introdotti sono molto importanti: prevedono un rafforzamento dei requisiti di sicurezza e impongono ai produttori l’obbligo ad effettuare test più rigorosi sulle calzature antinfortunistiche.I test riguardano diverse caratteristiche: la resistenza all'acqua, la perforazione, lo scivolamento.

Oltre alle prove tecniche i nuovi standard prevedono migliorie lato calzata e vestibilità. Maggiore comodità, maggior leggerezza, maggior flessibilità. Anche i materiali, sempre più all'avanguardia, sono studiati per offrire prestazioni sempre più ottimali.

Con le nuove modifiche introdotte, sono state riviste le tipologie di classificazione marcature: sono state introdotte classificazioni più precise delle calzature che si basano sulle loro caratteristiche e sui rischi da cui proteggono, facilitando la scelta del DPI adatto alle proprie esigenze.

Ecco qui di seguito le marcature già esistenti, rimaste invariate: 

  • C: calzatura parzialmente conduttiva 
  • A: calzatura antistatica 
  • HI: isolamento termico 
  • CI: isolamento da freddo 
  • E: assorbimento energia 
  • WR: resistenza all’acqua 
  • M: protezione metatarso 
  • AN: protezione caviglie 
  • CR: resistenza al taglio 
  • HRO: resistenza contatto con calore

Vediamo nel dettaglio, le certificazioni riviste e modificate:

1) REQUISITO per la resistenza alla perforazione (marcatura P)

Prima, le scarpe con protezione resistente alla perforazione avevano solo la marcatura "P". Ora, la nuova norma chiarisce meglio il tipo di protezione e il materiale usato.

Ecco le nuove marcature:

  • P: Protezione contro chiodi in acciaio (diametro 4,5 mm).
  • PL: Protezione contro chiodi "non metallici" (diametro 4,5 mm).
  • PS: Protezione contro chiodi "non metallici" (diametro 3 mm). più piccolo è il diametro del chiodo, maggiore è la protezione richiesta.

2) REQUISITO protezione contro lo scivolamento

La norma prevedeva tre sigle: SRA, SRB e SRC, il requisito antiscivolo è integrato nel requisito base per la certificazione, così da non avere una marcatura specifica. L’integrazione prevede l’esecuzione di test da scivolamento su ceramica: sigla SR.

3) REQUISITO FO sulla resistenza agli idrocarburi

non è più obbligatorio. Rimane un test supplementare che può essere eseguito per scarpe destinate ad ambienti con idrocarburi.

4) REQUISITO WPA Resistenza all'acqua. (marcatura WR- WPA)

La vecchia norma prevedeva la certificazione WRU (Water Repellent Upper) che garantiva un’impermeabilità solo della tomaia, e non di tutte le componenti della scarpa. La nuova norma non testa solo il materiale della tomaia, ma sottopone e test di impermeabilità sia il materiale che la scarpa finita per la penetrazione e l'assorbimento dell'acqua (marcature WPA e WR). Questo cambiamento garantisce scarpe antinfortunistiche effettivamente impermeabili.

5) REQUISITO DI PRESA SU SCALA (marcatura LG)

Prima, il test di "presa del tallone su scala" era destinato solo per le scarpe dei vigili del fuoco. Ora il test è stato reso facoltativo per tutte le scarpe antinfortunistiche. Ogni azienda produttrice può scegliere di effettuare il test per presa su scala, marcatura LG (Ladder Grip).

Per una migliore aderenza è opportuno che la scarpa abbia un profilo trasversale con un’altezza di minimo 1,5 mm.

6) REQUISITO resistenza all’abrasione

Con l’aggiornamento è previsto un test abrasione di 8.000 cicli. Per superare questo test, la scarpa non deve mostrare alcuna perforazione sulla punta al termine di questi cicli.

La revisione delle norme ha previsto modifiche anche della classificazione rispetto alla norma EN ISO 20345: 2022 (calzature antinfortunistiche con puntale contro urto di 200J) e la norma EN ISO 20347:2022 (calzature senza puntale di protezione).

Tabella EN ISO 20345: 2022

SB REQUISITI BASE
S1 SB +A + E + zona tallone chiusa
S1P S1 + P
S1PL S1 + PL
S1PS S1 + PS
S2 S1 + WPA
S3 S2 + P + suola con rilievi
S3L S2 + PL + suola con rilievi
S3S S2 + PS + suola con rilievi
S4 STIVALI + A + E + suola con rilievi + zona tallone chiusa
S5 S4 + P
S5L S4 + PL
S5S S4 + PS
S6 S2 + WR
S7 S3 + WR
S7L S3L + WR
S7S S3S + WR

Tabella EN ISO 20345: 2022

OB REQUISITI BASE
O1 OB +A + E + zona tallone chiusa
O1P O1 + P
O1PL O1 + PL
O1PS O1 + PS
O2 O1 + WPA
O3 O2 + P + suola con rilievi
O3L O2 + PL + suola con rilievi
O3S O2 + PS + suola con rilievi
O4 STIVALI + A + E + suola con rilievi + zona tallone chiusa
O5 O4 + P
O5L O4 + PL
O5S O4 + PS
O6 O2 + WR
O7 O3 + WR
O7L O3L + WR
S7S S3S + WR

Classificazione in base all’industria di riferimento

Per verificare se una scarpa antinfortunistica soddisfa i requisiti necessari, è possibile controllare le informazioni stampate direttamente sulla scarpa o sulla sua documentazione. In ogni caso, è sempre importante considerare le esigenze specifiche del settore e l'ambiente in cui si opera. Vediamo di seguito alcuni esempi di calzature nella categoria S:

Classificazione Descrizione Settori Consigliati
SB

SB indica il livello base, i requisiti minimi per la protezione del piede:

  • Puntale resistente a 200 joule
  • Tomaia traspirante in pelle, microfibra o materiali simili.
  • Altezza minima della tomaia.
  • Suola antiscivolo.

Sono progettate per ambienti a basso rischio.

Operatori dell'industria alimentare e farmaceutica
S1/S1P Tomaia chiusa al tallone. Suola shock-absorber: riduce peso e urti al tallone. I modelli S1P dispongono di lamina sottopiede antiperforazione. Artigiani, elettricisti, magazzinieri, falegnami, tecnici.
S2/S2P Come le S1, ma con aggiunta di tomaia idrorepellente. I modelli S2P hanno suola antiperforazione. Lavoratori all’aperto, Saldatori, Industria metallurgica, Settore alimentare.
S3

Hanno tutte per obbligo di legge:

  • Puntale di sicurezza in acciaio, composito o alluminio.
  • Lamina antiperforazione in acciaio, composito, alluminio o fibra tessile.
  • Membrana idrorepellente all'interno della tomaia.
  • Caratteristiche antishock, antiperforazione.
Operai edili, agricoltori, meccanici, artigiani (lavori in ambienti umidi e con presenza d’acqua).
S4 Stivali in gomma o PVC. Resistenti all'immersione in acqua, antiscivolo e antistatici. Dotati di puntale protettivo. Impianti di lavaggio, aziende zootecniche
S5
  • Puntale di sicurezza resistente agli urti fino a 200 joule.
  • Proprietà antiscivolo (SRA/SRB/SRC).
  • Resistenza della suola a oli e idrocarburi (FO).
  • Suola antistatica (A), anatomica e resistente all'abrasione.
  • Assorbimento dell’energia a livello del tallone (E).
  • Soletta con lamina antiperforazione (P).
  • Resistenza all’acqua (WR).
Lavoratori in impianti di lavaggio, aziende

Quali scarpe antinfortunistiche scegliere? I consigli nella scelta delle scarpe dal catalogo Unisafety

Scarpe antinfortunistiche alte invernali

Se hai bisogno di scarpe che offrano maggiore supporto e stabilità, le scarpe da lavoro alte potrebbero essere la tua soluzione.Sono infatti particolarmente utili per chi deve camminare su terreni accidentati o chi deve lavorare in posizioni erette per lunghi periodi di tempo.

Scarpe Alte Base S3 SRC B875 Be-Joy Top

Le Scarpe Alte Base Protection S3 SRC B875 Be-Joy Top dispongono di una tomaia in pelle ingrassata idrorepellente ed un puntale amagnetico. La fodera interna è 100% antibatterica, antiodore e traspirante. La suola AirTech+ Tpu-Skin ultraflex è una delle sue migliori qualità e la punta rivestita protegge da abrasioni e urti, garantendo durata e affidibilità a lungo termine.

Scarpe Alte Base S3 HRO HI CI SRC B712 Buffalo Top

Le scarpe antinfortunistiche Base Protection S3 HRO HI CI SRC B712 BUFFALO Top Linea Platinum soddisfano la norma EN ISO 20345:2011, categoria S3, con suole antiscivolo, antistatiche e traspiranti. Con tomaia in pelle ingrassata per l'impermeabilità, fodera SmellStop antibatterica, suola All Terrain adatta a vari terreni, plantare Dry’n Air traspirante e puntale SlimCap metal free, leggero e termoisolante.

Scarpe Alte Cofra, S3 SRC Land Bis

Scopri la linea Frontline di Cofra: le scarpe alte Cofra S3 SRC Land Bis, robuste e confortevoli, sono perfette per un utilizzo professionale. Realizzate in pelle idrorepellente di alta qualità, mantengono i piedi asciutti e protetti. La suola antistatica e ammortizzante assicura comfort su superfici difficili, mentre la lamina APT Plate-Zero Perforation offre resistenza senza sacrificare leggerezza. Certificazione DPI Categoria 2 per massima sicurezza.

Scarpe antinfortunistiche basse estive

Le scarpe antinfortunistiche basse estive sono progettate per offrire protezione e comfort durante la stagione calda. Hanno una tomaia traspirante, spesso in tessuti a rete o microfibra e non hanno componenti isolanti utili a mantenere il piede caldo.

Scarpe Base Protection S3 SRC B627 Rally

Le scarpe basse S3 SRC B627 Rally in pelle ingrassata idrorepellente, ha un plantare anatomico e un puntale non metallico leggero e flessibile ma al contempo resistente. 100% antibatteriche grazie alla tecnologia Smellstop nella fodera interna.

Scarpe Basse About Blu S3 ESD SRC Le Mans Navy

Le scarpe antinfortunistiche basse S3 Esd Src Le Mans Navy ESD garantiscono protezione contro scariche elettrostatiche in ambienti a rischio. Certificate come DPI di categoria 2, ideali per elettricisti e professionisti. 

Scarpe Basse Cofra S1P SRC Carnera

Scarpe da lavoro basse COFRA Carnera con fodera SANY-DRY antistatica, antishock e antiscivolo. hanno una lamina antiforo non metallica a perforazione zero e puntale in alluminio.

Stivali per alta protezione

Gli stivali che vi proponiamo offrono una protezione superiore in ambienti di lavoro ad alto rischio. Sono utili ad affrontare condizioni estreme e pericolose ed offrono protezione da agenti esterni come acqua, olio, acidi o altre sostanze chimiche.

Stivali Da Lavoro Cofra Blue/Red S5 SRC Typhoon

Gli stivali da lavoro COFRA S5 SRC Typhoon di colore Blu e Rosso sono conformi alle norme EN ISO 20345:2011 con categoria di protezione S5. Realizzati in PVC ergo-nitril presentano una forte robustezza e flessibilità. Hanno come tratto distintivo il loro essere impermeabili, qualità che li rende ideali per i lavori in situazione di umidità.

Stivali Da Lavoro Bianchi S4 SRC Multiralf

Gli Stivali S4 SRC Multiralf sono stivali da lavoro bianchi conformi alle norme EN ISO 20345:2011 con categoria di protezione S4. Questi stivali da lavoro sono prodotti da Nora e sono realizzati con una speciale miscela di co-polimeri e agenti plastificanti chiamata Time Stopper.

Stivali In PPlus S5 SRC Gorex

Gli stivali di sicurezza S5 SRC Gorex, conformi alla norma EN ISO 20345:2011, offrono il massimo livello di protezione. Realizzati in gomma, con lamina antiperforazione in acciaio, sono ideali per ambienti ad alto rischio. La fodera in spugna di poliestere antibatterica assorbe l'umidità, mentre la mescola "PPLUS" garantisce resistenza a sostanze chimiche.

Conclusioni

Secondo i dati Inail, nel 2020 nel settore delle costruzioni gli incidenti sul lavoro che hanno provocato lesioni agi arti inferiori e ai piedi sono stati oltre il 14%. Ma la percentuale aumenta se prendiamo in considerazione contusioni (27,9%) e fratture (26,3%).
Le scarpe antinfortunistiche devono essere fornite, mantenute e sostituite dal datore di lavoro. I dipendenti devono indossare queste scarpe quando lavorano o entrano in aree ad alto rischio. L'ispettorato del lavoro ha il diritto di sanzionare il datore di lavoro se quest'ultimo non fornisce a ciascun lavoratore scarpe antinfortunistiche adeguate.

Nella nostra guida abbiamo incontrato le sigle più comuni. Esistono molte altre sigle, come le scarpe ESD, che proteggono anche i componenti elettronici dalle scariche elettrostatiche. Vi invitiamo a continuare a leggere i nostri approfondimenti per saperne di più.

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