DPI: utilizzo dei fitofarmaci in agricoltura
Leggi di piùLa protezione delle vie respiratorie è un aspetto cruciale in molteplici ambienti di lavoro, dai cantieri industriali agli ospedali, dove gli operatori sono esposti a rischi di contaminazione. La selezione, l'uso corretto e la manutenzione adeguata dei filtri per maschere facciali sono fondamentali per garantire la sicurezza degli operatori. Questa guida approfondita si concentra sui filtri 3M, rinomati per la loro qualità e affidabilità, offrendo indicazioni dettagliate su durata, metodi di conservazione, date di scadenza e conformità alle normative.
Regolamentati seguendo la norma EN 143, proteggono da particelle di diverse dimensioni, operando attraverso diversi meccanismi di cattura delle particelle:
In base all'efficienza di filtrazione, i filtri antiparticolato sono classificati secondo la norma EN 143 in tre categorie:
Limiti di utilizzo
I filtri antiparticolati non devono essere utilizzati in ambienti con livelli di ossigeno inferiori al 19,5%, per la cattura di gas o vapori, quando la concentrazione della contaminante è superiore agli standard imposti, o quando le normative locali richiedono altri tipi di respiratori.
Grazie alla presenza del carbone attivo sotto forma di micropori è in grado di assorbire i vari gas organici. Il carbone attivo da solo non è in grado di assorbire tutti i gas o vapori come gas acidi, ammoniaca o formaldeide, per questo in alcuni casi vengono aggiunti metalli o sali per contrastare la contaminante.
La norma EN 14387, classifica i filtri per gas e vapori con codici specifici che indicano il tipo di gas o vapore che possono assorbire, e quindi da cui possono proteggere:
Come per i filtri antiparticolati, quelli contro gas e vapori sono classificati rispetto alla capacità di assorbimento in tre classi: 1, 2, 3.
Limiti di utilizzo
I filtri gas e vapori non devono essere utilizzati in ambienti con livelli di ossigeno inferiori al 19,5%, per la cattura di polveri, nebbie e fumi, quando la percentuale di contaminante è troppo elevata e quando le normative locali richiedono l’utilizzo di altri dispositivi di protezione.
Infine si parla di filtri combinati per identificare quei filtri che offrono una protezione simultanea contro particelle e vapori, combinando le proprietà dei filtri antiparticolato e dei filtri ai carboni attivi.
La durata e di conseguenza la sostituzione dei filtri 3M varia in funzione di:
In linea generale una volta aperta la confezione in cui è sigillato, il filtro ha una durata di 8 ore, che equivalgono ad una giornata lavorativa.
È opportuno fare delle precisazioni: i filtri antiparticolato, a mano a mano che catturano particelle, si saturano rendendo sempre più difficoltoso respirare. Le tempistiche di saturazione dipendono dalla concentrazione della contaminante, ma anche dalla frequenza respiratoria del lavoratore. Ogniqualvolta la resistenza respiratoria diventa eccessiva per l’operatore è necessario sostituire il filtro.
A differenza dei filtri antiparticolati, la vita utile di filtri contro gas e vapori non è segnalata dalla resistenza respiratoria. I filtri ai carboni attivi devono essere sostituiti secondo normative locali, in presenza di reazioni irritanti, percezione di odori e sapori. In questi casi però è opportuno segnalare che l’olfatto non può essere un indicatore oggettivo, dipende da diverse variabili soggettive per cui 3M suggerisce di stabilire un programma adeguato di sostituzione dei filtri basato su valutazioni oggettive. Per avere una stima il più precisa possibile 3M si avvale di un software, 3M Service Life, che consente di calcolare la durata nelle condizioni di lavoro in cui vengono utilizzati.
Una corretta conservazione dei filtri è essenziale per garantire la loro efficacia e prolungare la durata. Quando non vengono utilizzati, i filtri per maschere facciali 3M devono essere conservati, come indicato nelle guide tecniche, in un ambiente pulito, asciutto e lontano da sostanze contaminanti, come oli o sostanze chimiche corrosive. È importante proteggerli dalla luce solare diretta e da temperature estreme, che potrebbero compromettere i materiali filtranti. Si raccomanda di riporre i filtri in un contenitore o in un sacchetto sigillato quando non sono in uso, per evitare il contatto con l'umidità e altre sostanze nocive presenti nell'ambiente. Una corretta conservazione previene il deterioramento prematuro dei filtri, assicurando che siano pronti per l'uso quando necessario e mantenendo la loro capacità protettiva.
Rispettare le date di scadenza indicate sulle confezioni dei filtri è fondamentale per garantire la sicurezza degli operatori. Inoltre, seguire queste indicazioni protegge da eventuali problemi legali, poiché controlli potrebbero rivelare la mancata conformità alle normative.
Il Regolamento UE 2016/425, fornisce le linee guida da rispettare per la progettazione, fabbricazione e commercializzazione dei dispositivi di protezione individuale (DPI), inclusi i filtri per la protezione delle vie respiratorie. Inoltre, la Direttiva 89/656/CEE stabilisce i requisiti minimi di salute e sicurezza per l'uso dei DPI da parte dei lavoratori, obbligando i datori di lavoro a garantire che i filtri utilizzati siano conformi e ancora in corso di validità.
La norma specifica EN 529 chiarisce le procedure per la selezione, l’uso e la manutenzione dei dispositivi di protezione per le vie respiratorie. Inoltre sottolinea l'importanza di sostituire i filtri regolarmente e di monitorare costantemente l'ambiente di lavoro per adattare l'uso dei DPI alle condizioni reali. Altre norme tecniche da consultare in presenza di contesti in cui è necessario utilizzare dispositivi di protezione delle vie respiratorie sono:
L'uso corretto di filtri 3M per la protezione delle vie respiratorie richiede un'analisi attenta e approfondita delle condizioni di lavoro, dei contaminanti presenti e delle normative vigenti. Selezionare il filtro giusto, rispettare le date di scadenza, eseguire una corretta manutenzione e conservazione sono passaggi essenziali per garantire la sicurezza degli operatori. Solo attraverso un'attenta valutazione e l'adozione di best practice si può assicurare una protezione efficace, riducendo al minimo i rischi di esposizione e garantendo un livello di sicurezza elevato e conforme alle normative.
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