Protezione della testa nei luoghi di lavoro a rischio

La protezione della testa: un obbligo di sicurezza e responsabilità

La protezione della testa rappresenta uno degli aspetti fondamentali della sicurezza nei luoghi di lavoro, in quanto tutela l’integrità fisica dei lavoratori da urti, cadute di oggetti e rischi elettrici, che possono causare danni gravi e permanenti. Per questo la protezione cranica è considerata una misura di prevenzione primaria, in tutti i settori dove esistono rischi meccanici, elettrici o di caduta — come edilizia, industria, logistica, manutenzione e lavori in quota.

Indossare un elmetto di protezione conforme alle normative europee non è soltanto un obbligo previsto dalla legge, ma una scelta di responsabilità e di tutela personale. Nei contesti industriali moderni, il casco di sicurezza non è più solo un accessorio obbligatorio, ma un dispositivo tecnologico progettato per garantire comfort, resistenza e durata nel tempo.

Gli infortuni cranici nei luoghi di lavoro: cosa dicono i dati INAIL

Secondo i più recenti dati INAIL 2024, gli infortuni sul lavoro con esito grave o mortale continuano a rappresentare una criticità significativa nel panorama produttivo italiano. Nel rapporto annuale, l’Istituto evidenzia come una parte importante di tali eventi sia correlata a cadute dall’alto, urti con oggetti in movimento, ribaltamenti di mezzi e schiacciamenti — tutte situazioni in cui il trauma cranico rientra tra le principali lesioni riscontrate.

Gli episodi che coinvolgono il capo sono particolarmente pericolosi perché spesso legati a eventi improvvisi e difficilmente prevedibili. Le statistiche INAIL mostrano che:

  • I traumi al capo rappresentano una quota significativa degli infortuni gravi nelle costruzioni e nella manifattura dove il rischio di urti con strutture o materiali sospesi è elevato.
  • La caduta di materiali dall’alto e gli urti accidentali sono tra le prime cinque cause di lesione invalidante spesso legate a mancanza di protezione o dispositivi non idonei.
  • Nei casi mortali, la regione cranica risulta coinvolta in modo diretto o indiretto in una parte consistente degli eventi.

La prevenzione passa dunque da una corretta valutazione dei rischi e dall’utilizzo di Dispositivi di Protezione Individuale (DPI) adeguati, progettati per resistere a urti, penetrazioni e condizioni estreme.
Oggi,la tecnologia applicata alla sicurezza del capo consente di ridurre sensibilmente le probabilità di lesione, anche in presenza di scenari complessi o di fattori ambientali difficili come calore, umidità, o vibrazioni.

Il quadro normativo: cosa prevede il D.Lgs. 81/2008

In Italia, la normativa che regola la protezione della testa nei luoghi di lavoro è contenuta nel D.Lgs. 81/2008, il “Testo Unico per la Sicurezza sul Lavoro”. Gli articoli 76, 77 e 79 disciplinano in modo chiaro gli obblighi relativi all’uso, alla scelta e alla manutenzione dei Dispositivi di Protezione Individuale (DPI):

  • Articolo 76: stabilisce che i DPI devono essere conformi ai requisiti del Regolamento (UE) 2016/425, adeguati ai rischi da prevenire e compatibili tra loro.→ In pratica, il casco deve proteggere senza ostacolare la mobilità o interferire con altri dispositivi come occhiali, cuffie o visiere.
  • Articolo 77: obbliga il datore di lavoro a fornire DPI idonei, mantenerli efficienti nel tempo, assicurandone l’uso corretto da parte dei lavoratori.→ La responsabilità non termina con la consegna del dispositivo, ma include anche il suo controllo e la sostituzione periodica.
  • Articolo 79: definisce il riferimento tecnico alle norme EN, tra cui:
    • EN 397 – Caschi di protezione per l’industria; Nuova norma presentata a dicembre 2021 con pubblicazione entro il 2025
    • EN 14052 – Caschi industriali ad alte prestazioni;
    • EN 12492 – Caschi per alpinismo e lavori in quota;
    • EN 50365 – Protezione contro i rischi elettrici.

La norma impone l’uso del casco ogni volta che vi è rischio di caduta di oggetti, urto con strutture, rischio elettrico o caduta dall’alto. È dunque responsabilità del datore di lavoro selezionare elmetti conformi e certificati, garantendo che ogni operatore sia adeguatamente formato e consapevole del corretto utilizzo del dispositivo.

Revisione norma EN12492

La norma EN 12492, attualmente in fase di revisione con analisi avviata nel gennaio 2022 e pubblicazione prevista entro il 2026, mira a una profonda riformulazione dei requisiti per i caschi di protezione.

L’obiettivo principale è superare i limiti strutturali della normativa vigente e passare a un approccio basato sulle prestazioni, così da garantire un casco adatto a ogni possibile applicazione industriale e ridurre la confusione derivante dall’utilizzo di standard differenti. La nuova versione introduce una distinzione tra Type 1 (protezione contro impatti e penetrazioni dall’alto) e Type 2 (protezione sia dall’alto che laterale), con quest’ultima destinata in particolare ai lavori in altezza.

Tra le novità figurano nuovi parametri di resistenza della fibbia, requisiti aggiuntivi in termini di ergonomia, alta visibilità e antistaticità, oltre a una revisione delle proprietà elettriche: il test addizionale a 440 V verrà eliminato e tutti i riferimenti saranno riportati alla CE 50365, che non include più caschi con punti di aerazione.

Di conseguenza, la EN 12492 non sarà più contemplata nell’ambito safety, segnando un importante passo verso una maggiore uniformità e chiarezza normativa nel settore dei dispositivi di protezione per il lavoro in quota.

Tecnologia, comfort e sicurezza: l’evoluzione degli elmetti di protezione

La protezione della testa non è mai stata un ambito statico: gli elmetti di sicurezza moderni sono oggi veri e propri dispositivi tecnologicamente avanzati, progettati per fornire non solo robustezza e protezione, ma anche ergonomia, comfort e adattabilità ai diversi contesti di lavoro. L’innovazione nel campo dei materiali – quali ABS, EPP, EPS, polimeri rinforzati e combinazioni multistrato – ha permesso di ottenere caschi più leggeri, più traspiranti, e con prestazioni superiori in termini di resistenza agli urti, alle penetrazioni, agli agenti atmosferici e ai rischi elettrici.

Le principali certificazioni europee – tra cui EN 397 (caschi industriali), EN 12492 (caschi alpinismo/lavori in quota), EN 50365 (caschi isolanti per bassa tensione) e EN 14052 (caschi ad alte prestazioni) – definiscono standard rigorosi per ciascuna tipologia di rischio: dagli urti meccanici alle alte temperature, dal contatto con tensioni elettriche fino ai lavori in quota.

Un elmetto industriale deve essere in grado di assorbire impatti verticali, proteggere da oggetti appuntiti che penetrano, mantenere la stabilità in caso di caduta o movimento brusco, e resistere all’esposizione a calore intenso, freddo estremo, raggi UV e agenti chimici.

Al contempo, deve garantire all’operatore la massima libertà di movimento e un comfort tale da consentire un uso prolungato senza affaticamento: ciò significa un numero elevato di dotazioni quali la ventilazione, l’imbottitura regolabile, il sistema di regolazione micrometrica, inserti antimicrobici, accessori modulari (visiera, protezione udito, supporto lampada) e un peso contenuto a vantaggio dell’usabilità.

Ad esempio, la norma EN 397 richiede tra l’altro test di assorbimento degli urti verticali, resistenza alla penetrazione, temperatura molto bassa e molto alta, isolamento elettrico fino a 440 V, ancoraggio per sottogola con forza di rilascio controllata.

Come scegliere l’elmetto di protezione giusto

Ogni contesto di lavoro richiede un casco con caratteristiche specifiche.
La scelta dell’elmetto deve partire da un’analisi dei rischi e delle condizioni operative quotidiane:

  • Edilizia e industria generale: elmetti EN 397, progettati per proteggere da urti verticali, penetrazione di oggetti e rischio elettrico fino a 440 V. Spesso integrano sistemi di regolazione micrometrica e visiere opzionali per maggiore protezione.
  • Lavori in quota o soccorso tecnico: caschi EN 12492, con sottogola ad alta tenuta (minimo 50 daN) per evitare la perdita in caso di caduta e protezione multi-direzionale dagli urti. Ideali per operatori su ponteggio, torri o strutture verticali.
  • Ambienti elettrici o impianti energetici: elmetti EN 50365, con isolamento fino a 1000 V AC e 1500 V DC. Offrono protezione contro l’arco elettrico e compatibilità con visiere protettive integrate.
  • Applicazioni ad alte prestazioni: caschi EN 14052, progettati per impatti ad alta energia e aree industriali complesse dove il rischio è elevato. Spesso includono calotte rinforzate e zone di assorbimento laterale.

Consiglio Unisafety: privilegia modelli leggeri, regolabili e compatibili con altri DPI (occhiali, cuffie, visiere, maschere), così da garantire un sistema di protezione integrato, comodo e sempre efficace.

Durata e manutenzione del casco di sicurezza

Anche gli elmetti migliori perdono efficacia nel tempo. La durata media consigliata è di 3–5 anni, ma dipende da molti fattori operativi e ambientali. Per mantenere il massimo livello di protezione:

  • Controllare regolarmente la calotta, verificando la presenza di crepe, deformazioni o scolorimento. Questi segni indicano un degrado del materiale.
  • Pulire il casco solo con acqua e sapone neutro, evitando solventi o detergenti aggressivi che possono danneggiare la struttura.
  • Sostituire immediatamente l’elmetto dopo un urto importante, anche se non visibilmente danneggiato: l’assorbimento d’urto può essere compromesso.
  • Evitare l’esposizione prolungata al sole o a fonti di calore, che accelerano l’invecchiamento dei polimeri.
  • Annotare la data di acquisto e di sostituzione, per garantire tracciabilità e rispetto delle tempistiche di rinnovo previste dal piano sicurezza aziendale.

Alcuni modelli, come il 3M G3000 con indicatore Uvicator, aiutano a monitorare l’usura del materiale, cambiando colore quando l’elmetto ha superato il limite di esposizione ai raggi UV.

Soluzioni a catalogo Unisafety: protezione su misura per ogni esigenza

Nel catalogo Unisafety sono presenti elmetti professionali dei migliori brand, selezionati per qualità, durata e comfort. Ogni modello risponde a esigenze specifiche, adattandosi ai diversi contesti lavorativi.

Elmetto da cantiere Granite Peak Delta Plus

ELMETTO DA CANTIERE GRANITE PEAK DELTA PLUS

Realizzato in ABS ad alta resistenza, il Granite Peak di Delta Plus è un elmetto progettato per offrire protezione dagli urti e dal rischio elettrico fino a 1000 VAC o 1500 VDC. Appartenente alla linea dei caschi da alpinismo, si distingue per l’assenza del frontino, che assicura una migliore visione verticale — caratteristica ideale per lavori in altezza o in spazi ristretti.

Il sistema di chiusura Rotor consente una regolazione semplice e precisa (da 53 a 63 cm), mentre il sottogola a tre punti di ancoraggio garantisce stabilità anche durante le attività più dinamiche.

Dielettrico, leggero e compatto, è pensato per settori come edilizia, energia e manutenzione, dove il rischio elettrico e meccanico coesistono e la mobilità è fondamentale.

Elmetto MSA non ventilato – V-Gard 950

ELMETTO V-GUARD 950

Tra i modelli di fascia alta più completi sul mercato, il MSA V-Gard 950 è progettato per ambienti industriali complessi, in particolare per operatori esposti a rischi elettrici, meccanici e chimici.

La calotta in ABS rinforzato con gomma e la bardatura Fas-Trac® III a sei punti offrono un’eccellente resistenza agli urti e una calzata stabile e confortevole. Il modello integra uno schermo facciale retrattile con trattamenti antiappannamento e antigraffio, che protegge il viso da proiezioni di metallo fuso, sostanze chimiche e radiazioni UV.

L’elmetto è conforme agli standard EN 397 (440 V AC) e EN 50365 (1000 V AC), con opzioni aggiuntive per la protezione da arco elettrico (Classe II). Il suo design sportivo e compatto lo rende ideale per elettricisti, manutentori e tecnici del settore energetico, dove la protezione integrale della testa e del viso è prioritaria. Un sistema antistatico certificato INERIS ATEX consente l’utilizzo in ambienti potenzialmente esplosivi, ampliando il campo d’impiego in settori petrolchimici e industriali.

Elmetto 3M G3000 Uvicator

ELMETTO G3000 UVICATOR

Progettato per garantire sicurezza, comfort e durata, l’elmetto 3M G3000CUV-GU è una soluzione affidabile per ambienti industriali e di cantiere.
La calotta in ABS stabilizzato ai raggi UV offre protezione contro l’invecchiamento solare, mentre il sistema Uvicator™ segnala quando l’elmetto ha superato il limite di esposizione ai raggi ultravioletti, suggerendo la sostituzione per mantenere la massima efficacia.

Il design con fori di ventilazione distribuiti su un’ampia area assicura una ventilazione costante, e la possibilità di ruotare la bardatura di 180° consente l’utilizzo anche in spazi ristretti o con visibilità limitata.

L’elmetto è certificato EN 397 e EN 50365, idoneo per lavori a basse temperature (–30 °C) e per rischio elettrico fino a 440 VAC.
Con un peso di soli 360 grammi, rappresenta una soluzione leggera ma estremamente robusta per applicazioni in edilizia, impiantistica, manutenzione e lavori forestali.

Superplasma AQ (EN 397)

ELMETTO KASK SUPERPLASMA AQ

Pensato per attività industriali standard e cantieri, il Superplasma AQ garantisce un’elevata protezione da urti verticali e penetrazioni.

La calotta esterna è costruita in polipropilene ad alta densità, mentre l’interno in polistirene espanso assorbe l’energia d’impatto.
Include un sistema di regolazione micrometrica, una bardatura a 4 punti e un fascione antisudore intercambiabile, che assicurano comfort e stabilità anche in presenza di movimenti intensi.

Il modello AQ è conforme agli standard EN 397, EN 50365 (classe 0) per rischio elettrico e EN 13463-1 per resistenza a temperature estreme da –30°C a +150°C. Anche in questo caso, la versione Hi-Viz consente una maggiore visibilità in ambienti operativi complessi.

Protezione certificata per una sicurezza reale

Gli elmetti oggi disponibili su Unisafety rappresentano l’evoluzione del concetto di protezione: non più semplici dispositivi obbligatori, ma strumenti ergonomici e tecnologici che integrano sicurezza, comfort e design.

Ogni modello - dal Granite Peak Delta Plus al V-Gard 950 MSA - risponde a esigenze specifiche di rischio, offrendo soluzioni per settori diversi: edilizia, energia, industria, soccorso, manutenzione e impiantistica.

L’obiettivo rimane comune: garantire che ogni lavoratore possa operare in condizioni di sicurezza reale, riducendo i rischi di traumi cranici, urti o folgorazioni.
Unisafety si impegna a fornire solo DPI certificati e conformi alle normative europee, accompagnando aziende e professionisti nella scelta consapevole del dispositivo più adatto.

In ogni cantiere, impianto o sito produttivo, la sicurezza inizia sempre dalla testa.

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